Risolvere le problematiche lavorative non è sempre facile. Bisogna camminare su una corda molto sottile e sotto non c’è la rete di salvataggio ma l’inesorabile baratro del fallimento.
Noi italiani siamo stati sempre piuttosto bravi a barcamenarci in situazioni al limite anche se abbiamo scoperto che non eravamo noi bravi ma siamo stati guidati in un mondo dove l’etica doveva scomparire!
Mi ricordo, tanti anni fa, quando andai con mio padre a fare il preventivo per la pulizia di un capannone (eh, già, vivevo in un mondo diverso) vicino casa. Alla fine del sopralluogo il proprietario del capannone guardò in faccia a mio padre (di origine campana ma assolutamente senza accento) e gli disse “ho vissuto a Napoli per 20 anni. Mi ritengo un napoletano verace anche se sono nato a Bologna. Non ho bisogno di contratti. Se per lei va bene vorrei suggellare il contratto con una stretta di mano.”
Immediatamente le sensazioni di ragazzo erano di grande rispetto ma anche di grande paura…. oddio un napoletano… chissà che fregatura!
Mio padre si fidò, forse la sua innata capacità di capire le persone lo portò a prendere questa decisione.
Come finì? Bene, molto bene, il tizio pagò alla fine dei lavori, dette una mancia a tutti gli operai che erano stati da lui a lavorare e non lo vedemmo più. Una sorta di meteora che, però, ha cambiato radicalmente la mia vita! Non sono più stato capace di liberarmi di questo ricordo ed è compenetrato nella mia anima.
Io ci provo, con mille e mille difficoltà ma ci provo ad essere onesto al 100%. ed infatti trovo sempre troppe persone che se ne approfittano… però ho trovato anche tanti amici e tantissime collaborazioni aperte che vorrebbero essere in tutto e per tutto etiche!
Vi chiedo, a questo punto, ma voi sareste disposti a seguire un codice etico? Lo seguireste anche quando potrebbe farvi perdere un lavoro? Lo seguireste anche quando si tratterebbe di dire di NO ad un cliente? Lo fareste per il semplice motivo che è giusto farlo?
Io sono dell’idea che l’etica dovrebbe rientrare nel mondo del lavoro ed in particolare in quello dell’edilizia dove il sotterfugio e il compromesso instabile la fanno da padrone.
Vi chiedo, un’altra domanda: sareste disposti a firmare e rispettare un codice etico? Io l’ho già fatto in passato e lo rifarei oggi stesso. Non è facile da portare avanti ma da tante soddisfazioni…. ma crea anche delle preoccupazioni, soprattutto in coloro che vedono l’etica come un avversario, in coloro che fanno del clientelismo un sistema di vita e di reddito!
1 risposta su “Buono o cattivo?”
Ciao Arcangelo, belle e sante parole che bisognerebbe farle tra UOMINI, ma purtroppo nell’economia odierna non si rispetta nemmeno un contratto scritto…