[…] quella casa dove passai i giorni più tormentosi e dolci della mia vita – dalla quale si gonfiarono, per ritornare poi a spezzarsi come onde su uno scoglio solitario, le nostre avventure.
(Alain Fournier)
Una casa nasce da un fiore e un fiore diventa legno.
Da quando abbiamo abbandonato le grotte, l’uomo ha cercato di creare un riparo per sè e per la sua famiglia: la casa. La casa è sinonimo di sicurezza, di intimità, di gioia e dolore, di quotidianità e di novità; ma la casa deve per forza anche inquinare? Abbiamo una moltitudine di materiali da costruzioni, più o meno validi, che ci permettono di costruire una casa forte e resistente, ma uno su tutti ha le giuste caratteristiche che noi, per arroganza, abbiamo abbandonato da tempo: il legno. Il legno è il materiale da costruzione migliore in assoluto in quanto è sicuramente rinnovabile (le foreste da taglio vengono immediatamente ripiantumate con le stesse essenze), è facile da utilizzare, è particolarmente malleabile, ma soprattutto è naturalmente antisismico.
L’antica tecnologia di costruzione del legno non è l’unica che può essere utilizzata per migliorare le condizioni di vita nostre e delle nostre case; è necessario riprendere le vecchie tecnologie, ripulirle dai tanti passaggi e miglioramenti che sono stati fatti nella storia e ripresentarle a nuova vita come quando furono inventate, utilizzando al contempo, le tecnologie moderne per realizzarle: un connubio di nuovo e antico che, prendendo il meglio, potrà ricavare ambiente sani, puliti e sicuri.
Tra queste tecnologie vi è quella della coibentazione riflettente: si tratta di materiali che hanno la capacità di riflettere il calore e, quindi, di non farlo passare; troviamo queste tecnologie nelle pareti perimetrali e sui tetti, utilizzando materiali come l’alluminio o vernici particolari, ma la storia ci ha insegnato questo:
Questa è la nostra idea: consapevolezza della propria casa sin nel suo intimo, partecipando a tutte le sue fasi creative, dalla progettazione alla realizzazione sul campo, conoscendo sino dentro l’anima i propri muri, i propri pavimenti, il proprio tetto.