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Come leggere la scheda tecnica delle membrane bituminose – determinazione della tenuta all’acqua – UNI EN 1928

Cominciamo a parlare di argomenti un po’ più spinosi: La tenuta all’acqua delle membrane bituminose (e sintetiche, la norma è la stessa)

Cominciamo con il dire che la norma specifica letteralemente che si parla di materiale “vergine” e “non posato”. Questo dovrebbe far pensare molto sulle garanzie che vengono date, ma pare, altresì, normale in quanto essendo materiali che vengono modificati durante la posa non è possibile creare un dato standard per tutti i posatori che, come sappiamo bene, hanno mani diverse e sensibilità diverse nel posare i materiali.

Tenendo conto di questa particolarità cominciamo con le definizioni.

  • LATO SUPERIORE: Il lato superiore delle membrane posate, solitamente la parte interna del rotolo
  • TENUTA ALL’ACQUA: Condizione delle membrane flessibili per impermeabilizzazioni se:
    1. In caso del metodo A: non si osserva alcuno scorrimento del filtro di carta sopra la superficie di un provino alla pressione dell’acqua applicata durante il periodo di prova totale.
    2. In caso del metodo B: la pressione massima iniziale non scende al di sotto del 5% del valore iniziale

Il METODO A si usa per le membrane non sottoposte a pressione (quelle di copertura ad esempio), il METODO B si utilizza per le membrane sottoposte a pressione.

METODO A: Il provino viene immesso in un macchinario che spinge acqua sul lato superiore. La caratteristica è che funziona al contrario di quello che ci si aspetterebbe, ciò per non creare problemi di pressione che non interessano: infatti l’acqua viene immessa in un recipiente che è chiuso superiormente dalla membrana da testare. Sopra la membrana si mette un foglio di carta ed una miscela di materiali che reagiscono al minimo contatto con l’umidità. Questo per capire se vi è o no passaggio di acqua anche minimo. Il test dura 24 ore con una pressione costante di 60KPa. Il test è superato se non vi è passaggio d’acqua alcuno!

METODO B: Questo metodo è similare al primo, ma in questo caso viene utilizzata una pressione specificata dal produttore che deve essere mantenuta costante per 24 ore con una tolleranza massima del 5%. Il test è superato se il provino rimane stagno.

Questi due metodi ci possono dire molto delle membrane bituminose: in primis ci parlano di assorbimento dell’acqua a contatto con la guaine. Se la guaina assorbe acqua può anche farla passare! se non la assorbe non la farà mai passare! Non solo, ci parla di come reagisce a contatto prolungato con l’acqua e se è in grado di sopportare le pressioni che è costretta a subire!

Ovviamente, come ricorda la norma, questo vale per il materiale vergine! Quindi attenzione: se il materiale viene usurato troppo nella fase della posa non potrà rispettare il parametro fondamentale per cui la si utilizza, se la guaina non viene manutenuta costantemente (togliendo sporco e controllando i sormonti nel tempo) non potrà dare garanzie di tenuta! il problema maggiore, quindi, è il posatore! tutto dipende da come la utilizza perchè è proprio lui che la va a modificare per applicarla!
bisogna ricordarsi le regole principali della posa: la fiamma deve essere adatta al materiale che si sta utilizzando, i sormonti non devono essere stuccati, ma rullati, la sfiammatura deve essere uniforme su tutta la superficie del lato inferiore della guaina etc.

Interessante diventa, questo test, quando si stressano le membrane! in test in sè stesso è uguale con le stesse caratteristiche e ci dice un “supera” o “non supera”, ma il bello è che la UNI EN 13897:2004 ci parla della tenuta all’acqua dopo l’allungamento.

Vengono fatti due provini, uno per senso di produzione del materiale e deve essere di 300mm e portati a -10°C di temperatura. Questo viene allungato alle seguenti tensioni: 1%, 5%, 10%. Sulla faccia superiore del provino viene messa una miscela di saponi. Viene attaccata una pompa che spinge l’acqua ad una pressione di 15KPa. Se dopo 60 secondi non sono visibili bolle sulla superficie del materiale il test è superato. IL test serve a valutare il comportamento delle membrane in situazione di forte stress fisico ed ambientale.

Se entrambi i test vengono superati possiamo essere sicuri che stiamo utilizzando un buon materiale che ha le giuste caratteristiche per ottemperare ai suoi doveri! sta a noi progettare e posare bene il sistema di impermeabilizzazione! E’ interessante, invece, sapere perchè non sempre si hanno entrambi i dati! beh. ovviamente non si può scrivere su una scheda tecnica che il materiale non ha superato il test…. e ovviamente è più facile non dare definizioni sulla singola norma.